Crocevia fra mondo latino e germanico, il sincretismo stilistico di Trento la rende unica e ciò è facilmente apprezzabile nell’architettura, ma anche nella gastronomia. Famosi sono i canederli in brodo, versione italiana dei tirolesi knoedel, i brasati al Teroldego, varie specialità di reminescenza asburgica (è diffuso anche il gulash, difatti) e lo speck, salume che ha riscosso successo su tutte le tavole italiane.
Secondo la tradizione latina il toponimo Trento deriva da Tridentum per via dei tre colli -Monte Verruca o Doss Trent, Dosso Sant’Agata e Dosso di San Rocco- che circondano la città.
Secondo altre fonti il nome, legato ai tre corsi d’acqua della città, deriverebbe dal retico trent, ovvero triforcazione.