L’inglese è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche. Nel 2018 si classifica come 2ª lingua mondiale parlata come lingua madre: segue il cinese e precede lo spagnolo. È inoltre la lingua più studiata al mondo, nonché la più diffusa tra tutte le organizzazioni internazionali.
Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre (English as a native language, ENL) siano circa 400 milioni, mentre sono circa 300 milioni coloro che lo parlano accanto alla lingua nazionale o nativa (English as a second language, ESL). Sono infine circa 200 milioni quelli che lo hanno appreso a scuola (English as a foreign language, EFL), in paesi dove questa lingua non è in uso. Il numero di coloro che usano l’inglese come lingua seconda o straniera supera dunque quello di coloro che lo parlano dalla nascita.
A seguito della supremazia economico-politica degli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’inglese si è imposto di fatto come lo standard in vari ambiti, a partire dalla comunicazione scientifica. Nonostante questo status di lingua franca, proprio negli Stati Uniti è divenuta lingua ufficiale soltanto nel 2006.
Fortemente influenzata dal latino a livello di vocabolario, l’inglese si contraddistingue per la presenza di molte coppie lessicali germanico-latine, spesso tra loro varianti (di registro, geografiche, ecc.).
Nel suo lungo sviluppo l’inglese si è notevolmente alterato attraverso le cinque fasi della sua storia:
- anglosassone (AS);
- inglese antico (AI) o Old English (opera di riferimento, il Beowulf);
- medio inglese (MI) o Middle English (The Canterbury Tales);
- primo inglese moderno (PIM) o Early Modern English (Shakespeare e Marlowe):
- inglese moderno (IM) o Modern English
Nonostante i notevoli cambi nell’oralità, specialmente nella pronuncia, la struttura della lingua è rimasta pressoché immutata.